Riepiloghiamo i temi e i testi in vista della verifica del 12 maggio: 1. VIRGILIO ENEIDE C'è un tempo diverso all'interno del quale la morte non è spaventosa: è il TEMPO-ETERNITA' di Augusto del quale parla Giove nel Libro I, 278-282: Metas nec tempora pono: His ego nec metas rerum nec tempora pono ; imperium sine fine dedi. Quin aspera Iuno, quae mare nunc terrasque metu caelumque fatigat, 280 consilia in melius referet, mecumque fovebit Romanos rerum dominos gentemque togatam: , La vita non è naturalmente quella del singolo ma quella della città Finché la casa di Enea sarà sulla rupe del Campidoglio avrà sede e durerà l'Impero Romano E' però un privilegio riservato solo a Roma, perché nemmeno le città sono eterne come possiamo vedere in Aen. II 325, nelle parole sconfortate di Pantoo, l'anziano sacerdote di Apollo Si notino nell'uso dei perfetti il senso della fine e della resa: ' uenit summa dies et ineluctabile tempus Dardaniae...