Nell' Elegia I,4 sembra di sentire un po' di Ovidio (Grazie infinite a Giove, il Padre stesso decretò che non avesse valore...) e un po' di Orazio. le parole di Tibullo sono un a sorta di Carpe diem dal punto di vista della bellezza: "At si tardius eris errabis" T'auguro, Priapo, di stare sotto una pergola ombrosa, perché sole e neve non t'affliggono il capo; Qual è l'abilità che hai nel sedurre i giovani in fiore? Certo, non hai barba che splenda, capelli curati; nudo te ne stai nel freddo della bruma invernale, nudo nella siccità della canicola estiva. Così gli dissi; e il figlio di Bacco, rustico nume armato della sua falce ricurva, cosí mi rispose: Mai, non affidarti mai alla sensibilità dei giovani: hanno sempre una scusa che giustifica l'amore. Questo piace perché serrando le brighe frena il cavallo, questo perché col petto di neve fende le onde tranquille, questo ti prende perché come un prode dà prova d'audacia; quello, invece, p...