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Visualizzazione dei post con l'etichetta Lezioni 2012

Apuleio

Nascita e formazione Apuleio nasce intorno al 125 a Madaura (attuale  Mdaurusch ,  Algeria ), piccolo ma importante avamposto romano. Il padre fu console, la più alta magistratura municipale in Roma, e lasciò ai suoi due figli una consistente eredità di quasi due milioni di  sesterzi . I primi studi grammaticali e retorici li segue a  Cartagine . Qui Apuleio approfondisce poesia, geometria, musica, e soprattutto filosofia, i cui studi sono terminati successivamente ad  Atene . S'interessa anche dei riti misterici: a Cartagine dei misteri di  Esculapio , il corrispettivo romano del dio greco della medicina e della guarigione  Asclepio , e ad Atene dei  Misteri Eleusini . Viaggi ( LA ) «  utpote peregrinationis cupiens impedimentum matrimoni aliquantisper recusaueram   » ( IT ) «  bramoso com'ero di viaggiare, respinsi per qualche tempo l'impaccio del matrimonio   » ( Lucio Apuleio ,...

Erotion nel Thesaurus Linguae Latinae

da Sei Epigrammi per alcuni schiavi morti in tenera età Traduzione di Miro Gabriele -  Roma 2001 Una vita in città Marco Valerio Marziale, nato a Bilbilis in Spagna nel 40 d.C., giunse a Roma nel 64 per cercarvi fortuna e tentare la professione forense. Vi condusse però la vita del cliente delle grandi famiglie, rendendo omaggio ai vari imperatori che si succedevano sul trono. Acquistò notorietà nell’80 con il "Liber de Spectaculis", pubblicato per l’inaugurazione dell’anfiteatro Flavio da parte di Tito. Nella capitale visse più di trent’anni, pubblicando quattordici libri di epigrammi che gli procurarono grande fama e successo, ma mai quella piena sicurezza economica cui aspirava.  Conobbe e frequentò tutti i grandi dell’epoca: Plinio il giovane, Quintiliano, Giovenale. Con l’avvento di Traiano il clima mutò. Marziale, stanco della frenetica vita della metropoli e compromesso in un certo senso con Domiziano, cui aveva dedicato svariati componimenti ricavan...

Spettacolo ed erudizione nell'età dei Claudi

Sono gli appunti di latino sull'età Flavia. Ringraziate Brilli se li ho scritti  in forma elettronica e il professor  Gian Biagio Conte  che ho indegnamente chiosato e copiato. 1. La fine del Mecenatismo La scomparsa di  Mecenate  e il conseguente venir meno della sua opera di  mediazione fra il potere politico e l’élite culturale provocò un distacco che non si sarebbe più ricomposto. Tiberio non sembra nemmeno porsi il problema di  organizzare un programma di egemonia culturale. Il princeps non aveva più nulla da temere, non dovea nascondere la natura di fatto monarchica del nuovo regime dietro lo stendardo del  Mos Maiorum.  Tiberio poteva permettersi di una storiografia contraria al principato, perché non aveva rischi concreti di essere rovesciato. Quando la voce di  Cremuzio Cordo  si levò troppo fastidiosa, l’imperatore non ebbe esitazioni a spegnerla per sempre e a cancellarne per sempre ogni traccia docum...

Ti racconto i classici: Medea

Siamo di fronte al delitto dei delitti: una madre che uccide i propri figli bambini per far dispetto al proprio marito. Che senso ha essere misurati e minimalisti? Come si può trattare una storia così atroce, così clamorosa, così tragica per eccellenza, e non sfruttarne tutti i possibili risvolti retorici? Un delitto così orrendo non può essere cantato a una sola voce o su una sola corda di violino. È necessario un coro di cento voci, un’intera orchestra di cento elementi. Altrimenti perché una tale infamia? I media d’oggi, televisivi, giornalistici, saprebbero ben sfruttare a fondo una vicenda tanto atroce e crearne uno spettacolo da Gran Guignol: per il supremo delitto la suprema spettacolarizzazione!Ci piace credere che queste stesse considerazioni sulla “spettacolarità” le abbia fatte Seneca quando, quasi mezzo millennio dopo Euripide (quella di Euripide è del 431 a.C.) decise di scrivere e mandare in scena il suo “remake”. Ed ecco un’opera a tutto spettacolo, carica di adrenalina...