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Visualizzazione dei post da 2017

CRONOLOGIA DELLA RIVOLUZIONE RUSSA 1914-1917

28 giugno 1914 A Sarajevo, l'erede al trono asburgico, l'Arciduca FRANCESCO FERDINANDO, venne assassinato da uno studente nazionalista. La Russia voleva evitare un'avanzata austriaca nei Balcani e decise di schierarsi in difesa della Serbia. La guerra segnò' la fine decisiva della dinastia dei ROMANOV. Da tempo (dal 1905) l'impero zarista era attraversato da una grave crisi che nella guerra conobbe il suo atto finale. nell'ottobre del 1917, 1914-1916 Già le prime fasi del conflitto mostrarono l'inadeguatezza dell'esercito russo, che combatteva con ardore, ma con armi scarse e inefficienti . I costi umani che la guerra nel corso dei mesi imponeva alla Russia diventarono ben presto insostenibili. L'esercito russo sacrificò al suo ardore quasi 5 milioni fra morti e feriti. Il coraggio era inutile di fronte alla troppa disorganizzazione. In patria la situazione già critica con la guerra si fece insostenibile. Ben presto cominciarono a mancare alimen

Una lezione di meno - un ripasso in più

Bisogna sempre essere ubriachi Invito al viaggio (canzone)  -  Invito al viaggio (LIVE) Corrispondenze (trad. ttilio Bertolucci)   scarica l'analisi del testo di "Corrispondenze" Togliamoci un dente  Anzi due per dopo Natale studiatevi il quadro storico del Decadentismo insieme alla professoressa Philippa Ferro (prendete appunti)

Il mistero del Satyricon

le informazioni di questo post le trovate in forma più estesa qui:  latinovivo.com|petronio Le ben poche  certezze  riguardanti il  Satyricon  possono essere così riassunte: 1)  il cosiddetto  Satyricon  è un  lungo frammento narrativo  di un’opera in prosa, con alcuni inserti in versi, di indiscutibile qualità artistica;    2)  il frammento in nostro possesso corrisponde ad un intero libro dell’opera, il 15°, e ad alcune parti dei libri 14° e 16°; l’estensione complessiva dell’opera doveva perciò essere notevole (paragonabile, secondo alcuni, a quella di “Guerra e pace” di Tolstoj!); 3)  i libri 14° e 16° erano già noti nel IX sec. nei cosiddetti “estratti brevi”, contenenti appunto parti precedenti e seguenti la “Cena di Trimalcione”; alla fine del XIII sec. invece risalgono gli “estratti lunghi”, contenenti parti molto più ampie del prima e del dopo Cena e parti della Cena stessa. Nel 1420 Poggio Bracciolini trova in Inghilterra un codice contenente la Cen

I Malavoglia

Verga

www.raiplay.it I grandi della letteratura--- Giovanni-Verga C'è Catania nella puntata de "I grandi della letteratura italiana" che Rai Cultura dedica a Giovanni Verga. A raccontare di Verga, insieme a Edoardo Camurri, i critici Piero Boitani, Giulio Ferroni e la scrittrice Dacia Maraini. Le riprese catanesi hanno interessato il centro storico, anche con ambientazioni come il Teatro Massimo Bellini e l'Archivio Storico Comunale, per spiegare le complesse scelte di rappresentazione e teatralizzazione di volta in volta compiute dallo scrittore siciliano. La macchina da presa si è spinta sino all'Aci Trezza dei Malavoglia, con i suoi faraglioni, e alla rocca di Aci Castello. https://img2.juzaphoto.com/001/shared_files/uploads/1123585_m.jpg

Seneca: Trattati e Dialogi

La storia attraverso i manifesti: L'età giolittiana

Quando leggiamo direttamente le fonti storiche è un'altra storia. La lettura dei nostri manuali, diciamocelo, tutto fa tranne che stimolare il senso critico degli studenti. Troppo spesso ci troviamo di fronte a una scala di valori che non possiamo elaborare criticamente. Scambiamo verità per opinioni e e assimiliamo nozioni nella loro convenzionale (e in qualche modo ipocrita) superficialità. Fare Storia direttamente sulle fonti non è pratico e non semplice, ma noi siamo più fortunati rispetto ai colleghi anche di solo dieci anni fa. Non abbiamo bisogno di frequentare archivi e biblioteche, perché abbiamo a disposizione strumenti in grado di portare gli archivi in classe: il digitale ci dà formidabili possibilità. In questo caso però è stato fatto qualcosa di più.  Il patrimonio librario della nostra Biblioteca d'Istituto è molto ricco, ma spesso è di difficile accesso. Il web 2.0 ci dà l'opportunità doppia di studiare i documenti anche quando le porte della Bibliotec

Lez.2 La decadenza della retorica

Lez.1 Il pianto per Roma lontana: l'ultimo Ovidio, dei Tristia e delle Epistulae ex Ponto

(LA) «Parve -- nec invideo -- sine me, liber, ibis in Urbem:ei mihi, quod domino non licet ire tuo! » (Ovidio, Tristia I, 1, 1-2) (IT) «Andrai, piccolo libro, senza di me nella Città, ma non ti invidio.Va' - va' nella Città a me proibita - proibita al tuo padrone.» Relegato ai confini dell'impero, in una terra "barbara" i cui abitanti non parlavano neppure latino, Ovidio divenne lui stesso il protagonista della sua poesia e vi espresse il rimpianto per il successo di un tempo, la nostalgia per gli affetti perduti e per i suoi cari lontani, le speranze di ritorno, le suppliche ad Augusto, la constatazione di condurre ormai un'inutile esistenza in un luogo orrendo, la sofferenza per la durezza della vita presente. Sono questi i temi che ricorrono, talora ossessivamente, nelle ultime raccolte di elegie i Tristia (Tristezze) e le Epistulae ex Ponto (Lettere dal Ponto), dirette alla moglie e agli amici. Nelle ultime raccolte domina in genere l'aspetto

Voci dal XIV Convegno Internazionale Leopardiano

Report del primo giorno del XIV Convegno Internazionale Leopardiano , che si tiene a Recanati ogni quattro anni e che dal 1964 raccoglie a Recanati i massimi studiosi di Leopardi.  La prima giornata, dedicata al Leopardi filosofo, è stata presieduta da Luigi Blasucci e da Aberto Folin. Questa è la sintesi degli interventi. Vogliate perdonare la forma ancora abbozzata. Vi invito a leggere gli atti del Convegno, peccato che dovrete aspettare ancora un annetto. Il primo a parlere è stato Umberto Piersanti nuovo direttore del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura di Recanati.  Umberto Piersanti - Prolusione Recanati è l'unica città italiana dove si viene per un poeta. Non per la cultura, per l'arte, per il paesaggio. Si viene per Leopardi in quanto Leopardi. Giacomo, lo dice un recente sondaggio è il personaggio più amato dai marchigiani, davanti anche a Valentino (Rossi). Raffaello è ottavo. Leopardi è l'idea della poesia in sé. Dante è anche più che