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Visualizzazione dei post con l'etichetta 2019-2020

UN PO' DI ROMANTICISMO NON GUASTA MAI

In questa pagina trovate gli incipit di alcune delle posizioni più interessanti per capire Romanticismo. Trovare le parole di poeti, critici e filosofi dal Preromanticismo al secondo Romanticismo e anche qualche voce di nostri contemporanei. trovate solo l'inizio. Per leggere i testi integrali dovete aprire i link:  A) VOCI DEL ROMANTICISMO EUROPEO scaricate il file e stampa almeno gli interventi di Friedrich, Delacroix e Baudelaire 1. CASPAR DAVID FRIEDRICH [1830] Nelle " Osservazioni su una collezione di dipinti di artisti " afferma: 1. il principio dell’arte come espressione del sentimento, della spiritualità; 2. la consacrazione della vita all’arte; 3. il principio dell’originalità; 4. l’idea che l’arte contenga l’infinito; 5. il rapporto privilegiato che l’artista instaura con la natura al fine di assorbirne lo spirito e trasferirlo nel dipinto; 6. la preminenza assoluta al paesaggio. Il sentimento dell’artista è la sua legge. Il puro sentire non può ...

L'amore (per i libri) ai tempi del contagio

Fate voi, ma a me sembra che in questi giorni la cosa più sensata sia leggere e scrivere Se dovessimo seguire la scansione del PROGRAMMA MINISTERIALE, che non esiste più da anni, che forse non è mai nemmeno esistito, ma che, comunque, conserva la sua capacità di incombere... ...se dovessimo seguire la scansione del PROGRAMMA MINISTERIALE alloradovremmoleggerci  - le ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS di Ugo Foscolo - le OPERETTE MORALI di G. Leopardi però per l'anno prossimo dovremmo leggerci molti romanzi. Avevo pensato di assegnarli per l'estate, ma forse ha piùs senso iniziare al leggerseli adesso che abbiamo tempi per farlo e per discuterne Durante le vacanze dovreste comunque leggere i seguenti romanzi. Che ne dite di iniziare prima? Ci sono i tre grandi romanzi a cavallo dei due secoli: vinti e inetti, realismo e approfondimento psicologico I Malavoglia di G. Verga Il fu Mattia Pascal di L. Pirandello La coscienza di Zeno di Italo Svevo ...

Parini, ovvero della gloria

La vita di Vittorio Alfieri (scritta da esso)

«La mia unica donna » « La vita della mia vita » «...la dolce metà di me stesso » «La persona che ho sovra ogni altra cosa venerata ed amata» Nel 1777 Carlo Edoardo Stuart, non sopportando il successo romano della moglie e il suo comportamento noncurante della sua reputazione, decide di trasferirsi a Firenze anche con l'intento di sottrarre la contessa all'influenza del proprio fratello, il cardinale di York, suo buon amico. A Firenze avviene l'incontro con Vittorio Alfieri , giovane ventottenne, affascinato dalla nobile dama, intellettuale cosmopolita. Il loro amore è un vero e proprio colpo di fulmine e dal momento dell'incontro sarà un susseguirsi di difficoltà e stratagemmi per potersi amare. Carlo Edoardo Stuart diviene sempre più violento nei confronti della contessa che dapprima si nascose in un convento, poi chiese ospitalità al cardinale di York a Roma e alla fine, con l'aiuto del re di Svezia Gustavo III, riuscì ad ottenere la separazione l...

Bisogna sempre criar co le femine (C. Goldoni: i rusteghi e altro)

Consideriamo testo del "programma", quello da conoscere, insomma, perché oggetto di verifica orale i "Rusteghi", uno dei capolavori indiscutibili di Carlo Goldoni.  Dai i  Rusteghi  impariamo tante cose: la nascita del teatro borghese a Venezia, la prima città dotata di un'ampia classe borghese, l'importanza del carnevale. Sentiamo suonare la lingua venexiana, in un periodo in cui, sebbene nello Stivale le lingua letteraria sia da secoli il fiorentino, tuttavia la divisione politica rende perfettamente legittima la scrittura in volgare locale.  Vediamo rappresentata nei  Rusteghi  (in scena per la prima volta al teatro di San Luca alla fine del Carnevale del 1760) come delle migliori pièce goldoniane la nostra natura in modo bonario ma impietoso. I "rusteghi" spiega Goldoni nelle sue  Mémoires  sono «uomini di rigida maniera ed insociabili, seguaci degli usi antichi, e nemici terribili delle mode, del divertimento e delle conversazioni del seco...

dalle Memorie di Goldoni: le stroncature di Gozzi e dei rettori del Gihisleri

Sul soggiorno a Pavia (dalle  Memoires ) Nella sua autobiografia, Carlo Goldoni, che fu certamente il più illustre alunno del Ghislieri nei primi due secoli della sua storia, rievoca con una prosa divertita e brillante gli anni trascorsi a Pavia (1723-1725). Goldoni non completò gli studi in tale sede, in quanto venne espulso dal Collegio e costretto a lasciare precipitosamente la città sulle sponde del Ticino, per aver composto una satira oltraggiosa nei confronti di fanciulle pavesi. In questo Collegio eravamo ben nutriti e alloggiati benissimo, avevamo la libertà di uscire per andare all’Università e noi andavamo dappertutto. L’ordine era di uscire a due a due e di rientrare allo stesso modo, ma noi ci lasciavamo alla prima svolta di strada dandoci appuntamento per rientrare. Anche se rientravamo soli, il portiere intascava la mancia e non ne faceva parola (...) Goldoni non ebbe in vita il riconoscimento che meritava. nemmeno subito dopo la morte. Ci vo...

Era l'ora che volge il desìo ai navicanti

Il “Te lucis ante” è un’inno religioso, scritto secondo la tradizione da sant’Ambrogio e fatto proprio dagli ordini monastici, che viene recitato poco prima del riposo notturno, affinché il Creatore preservi il corpo e lo spirito umano dagli influssi e dalle tentazioni del maligno. Nella “Comedia” dantesca (Purg. VIII, 13), è intonato all’unisono dai penitenti della valletta fiorita , i principi negligenti , dopo aver recitato il canto liturgico “Salve, Regina”. Te lucis ante terminum Rerum Creator poscimus, Ut pro tua clementia, Sis praesul et custodia. Procul recedant somnia, Et noctium phantasmata; Hostemque nostrum comprime, Ne polluantur corpora. Praesta, Pater piissime, Patrique compar Unice, Cum Spiritu Paraclito Regnans per omne saeculum. Amen. ‘d'argento alla biscia d'azzurro ondeggiante in palo e coronata d'oro, ingolante un moro di carnagione' E' Tarantasio del Lago Gerundo

Il nuovo Tasso

“Io pretendo di saper le regole più che non sanno tutti i pedanti insieme; ma la vera regola, cor mio bello, è saper rompere le regole a tempo e luogo.” Gli scrittori barocchi si concentrano sulle forme, forse per compensare la limitatezza dei contenuti. Troviamo descrizioni minuziose, forme letterarie sperimentali come il poema eroicomico, e oggetti poetici tra i più strampalati. "acutezza" "ingegno" "concettismo" (procedimento che sfrutta nessi audaci tra elementi opposti) allo scopo di stupire il lettore: un vero e proprio "culto dell'artificio"  Il massimo esponente della poetica delle meraviglie è  G.B Marino . Pur evitando i concettismi più arditi e le provocazioni più astruse che saranno invece proprie di certi suoi emulatori. Marino è un ingegnoso inventore di immagini preziose, un irriducibile paladino della ricerca fantastica.  L'impegno incessante del poeta nella ricerca delle variazioni letterarie non ha infatt...

La Gerusalemme Liberata - Tancredi e Clorinda

Galleria opere di Gaetano Lapis (Fondazione Zeri UniBO) Il combattimento di Tancredi e Clorinda : naturalmente c'è anche un madrigale (vai a YT)  di Claudio Monteverdi sul testo del Tasso (per soprano, Clorinda e due tenori, testo e Tancredi). Commissionata da Girolamo Mocenigo in occasione del carnevale del 1624, fa parte dell'Ottavo libro di "Madrigali guerrieri et amorosi" pubblicato nel 1638. Il dramma riprende le vicende narrate nel canto XII della Gerusalemme liberata, in cui il cavaliere cristiano Tancredi , innamorato di Clorinda , guerriera musulmana, viene costretto dalla sorte a battersi in duello proprio con lei e ad ucciderla. In punto di morte Clorinda si converte e, battezzata, affronta con serenità il trapasso: S'apre il cielo; io vado in pace.

Vita di Torquato Tasso

Gerusalemme Liberata Canto VI - Ermina

vedi su torresani.edu  Erminia, fingendosi Clorinda di cui ha preso le armi, esce dalla città per recarsi all'accampamento cristiano. Consapevole dei pericoli che corre, chiede allo scudiero che l'accompagna di anticipare a Tancredi il suo arrivo. Mentre attende impaziente il ritorno del suo fedele, contempla il cielo stellato e le tende in cui vive il cavaliere da lei segretamente amato. Era la notte, e 'l suo stellato velo chiaro spiegava e senza nube alcuna, e già spargea rai luminosi e gelo di vive perle la sorgente luna. L'innamorata donna iva co 'l cielo le sue fiamme sfogando ad una ad una, e secretari del suo amore antico fea i muti campi e quel silenzio amico. Poi rimirando il campo ella dicea: - O belle a gli occhi miei tende latine! Aura spira da voi che mi ricrea e mi conforta pur che m'avicine; così a mia vita combattuta e rea qualche onesto riposo il Ciel destine, come in voi solo il cerco, e solo parmi che trovar ...

Angelica e Ruggiero

La Mandragola e il teatro nel Cinquecento

Nel Cinquecento, grazie al recupero e alla traduzione nelle diverse lingue volgari, da parte degli umanisti di numerosi testi classici greci e latini, sia testi teatrali come le commedie di Plauto e Terenzio e le tragedie di Seneca, sia opere teoriche come la Poetica di Aristotele (tradotta per la prima volta in latino dall'umanista Giorgio Valla nel 1498) il Teatro tornò ad avere un ruolo centrale nel panorama culturale italiano ed europeo I nuovi generi furono la commedia , la tragedia , il dramma pastorale ; si continuò comunque anche nella tradizione medievale della Sacra rappresentazione che ebbe numerosi esponenti anche nel corso del Rinascimento. Per le rappresentazioni, inizialmente ospitate nei saloni e nei giardini, nella seconda metà del secolo vengono costruiti i primi teatri di cui sono mirabili esempi: il  Teatro Olimpico di Vicenza ( 1580) progettato dall'architetto Andrea Palladio , il primo e più antico teatro stabile coperto dell'epoca moder...