28 giugno 1914
A Sarajevo, l'erede al trono asburgico, l'Arciduca FRANCESCO FERDINANDO, venne assassinato da uno studente nazionalista. La Russia voleva evitare un'avanzata austriaca nei Balcani e decise di schierarsi in difesa della Serbia. La guerra segnò' la fine decisiva della dinastia dei ROMANOV. Da tempo (dal 1905) l'impero zarista era attraversato da una grave crisi che nella guerra conobbe il suo atto finale. nell'ottobre del 1917,
1914-1916
Già le prime fasi del conflitto mostrarono l'inadeguatezza dell'esercito russo, che combatteva con ardore, ma con armi scarse e inefficienti . I costi umani che la guerra nel corso dei mesi imponeva alla Russia diventarono ben presto insostenibili. L'esercito russo sacrificò al suo ardore quasi 5 milioni fra morti e feriti. Il coraggio era inutile di fronte alla troppa disorganizzazione. In patria la situazione già critica con la guerra si fece insostenibile. Ben presto cominciarono a mancare alimenti e ogni bene di prima necessitàgennaio 1917
in occasione dell'anniversario della rivoluzione del 1905, imponenti manifestazioni e scioperi operai contro lo zar.23-24 febbraio 1917
(Secondo il vecchio calendario giuliano in uso in Russia; nel resto del mondo era l'8 marzo) Pietrogrado (nome assunto da Pietroburgo durante la guerra) fu teatro di violente e spontanee manifestazioni di piazza contro la mancanza di viveri e la diffusa povertà. Due imponenti manifestazioni operaie sfilarono, al canto della Marsigliese e al grido "Viva la repubblica". Ci furono i primi morti. “situazione poco preoccupante e sotto il controllo delle forze dell'ordine.” si diceva
Intanto, in numerose città russe si stavano ri-formando spontaneamente dei SOVIET., i"consigli dei deputati degli operai" messi fuorilegge dopo il 1905. I due partiti che li governavano erano il Menscevico, vicino alle esigenze del proletariato industriale, e il Socialrivoluzionario, espressione della grande massa di soldati-contadini impegnati al fronte. Nelle confuse giornate di febbraio e marzo 1917, i soviet costituivano l'unico organo amministrativo efficiente nel totale crollo delle istituzioni.
25-26 febbraio 1917
Ancora scontri. La polizia zarista, quella che sparò sul popolo nella "domenica di sangue" del 1905, venne disarmata o solidarizzò con gli insorti. Le truppe fedeli al regime richiamate dal fronte non riuscirono a giungere sul posto per un massiccio sciopero dei ferrovieri.
27 febbraio (12 marzo)
Costretti il giorno prima a sparare sui cittadini inermi, durante la notte i soldati si erano ribellati, avevano ucciso i propri ufficiali ed ora distribuivano armi ai manifestanti. Insieme presero d'assalto il Tribunale. A tarda serata la Duma sospesa d'autorità dallo zar dichiarò di avere assunto l'autorità sul Paese: l'intento era di mettere un freno alla Rivoluzione. Nella capitale russa coabitavano ormai tre diversi centri di potere: il governo
1-2 marzo
La legittimità del potere assunto dalla Duma fu ratificato anche dal soviet, che dichiarò il suo appoggio a un futuro governo soltanto "nella misura in cui avrebbe applicato un programma che avrebbe avuto il suo accordo”. Il giorno dopo Duma e soviet si accordarono per la costituzione di un governo provvisorio presieduto da un liberale moderato, il principe Georgy Yevgenevich LVOV, ma con una parte consistente dei rivoluzionari, compresa la frazione menscevica del soviet di Pietrogrado e con, alla Giustizia, il Socialrivoluzionario KERENSKIJ.
In quelle stesse ore notizia della rivolta di Pietrogrado. colse LENIN alla sprovvista, seduto a tavola davanti a un piatto di bollito nel suo appartamentino di Zurigo, dove da qualche tempo si trovava in esilio. Consapevole dell'arretratezza politica delle masse russe, Lenin aveva completamente abbandonato la speranza di suscitare una sollevazione in patria. Da alcuni mesi stava infatti lavorando alla scissione del partito socialista svizzero, in modo da preparare il terreno a una (improbabile) rivoluzione proletaria che dalla Svizzera avrebbe dovuto contagiare tutta l'Europa. STALIN lo considerava un’inconcludente avventuriero
marzo-aprile 1917
Il governo operò per 7 mesi: vi fu libertà sia di stampa, sia di parola, sia di religione. I cittadini divennero uguali davanti alla legge e fu sancito il diritto allo sciopero, ma il governo ignorò le vere richieste del popolo: pace e terra. Invece il governo decise di proseguire la guerra, non rendendosi conto che, specie dopo la caduta dello Zar, l'esercito si stava sfaldando.Il SOVIET DEGLI OPERAI, divenne ben presto una sorta di contropotere per il governo. Le masse cominciarono a vedere in quegli organismi le persone che potevano davvero rappresentarle e si creò la cosiddetta "dualità di poteri". Inizialmente vi fu collaborazione, ma la questione della guerra e della terra li divise irrimediabilmente.
16 aprile 1916: LENIN E LE TESI DI APRILE
LENIN, leader del partito, all'epoca minoritario, bolscevico, tornò in Russia dopo l'esilio e pubblicò le sue "Tesi di aprile": "Tutto il potere ai Soviet”, “basta con la guerra imperialista”; "guerra civile europea", “era ora che le terre dei ricchi padroni "arcisfruttatori" venissero Nel governo vi furono importanti cambiamenti, KERENSKIJ divenne primo ministro ed il leader del partito socialrivoluzionario, CERNOV, forte nelle campagne, ministro dell'agricoltura. Ma non bastò
Luglio 1917
Gruppi di soldati, marinai ed operai, esasperati dall’ennesima disastrosa offensiva bellica, tentarono un colpo di stato che venne duramente stroncato. Vasti settori della destra, capeggiati dal generale KORNILOV, chiesero di arrestare i bolscevichi che ne erano considerati gli ispiratori. LENIN, che in realtà sconfessò la rivolta, fuggì nuovamente in esilio il vero obiettivo di KORNILOV era prendere il posto di KERENSKIJ e stabilire una dittatura militare
9-14 settembre 1917
KERENSKIJ che aveva di che temere più a dx che a sx, liberò i bolscevichi che lui stesso aveva arrestato e consegnò loro armi perché insieme ad altre forze socialiste salvassero il suo governo dalla minaccia di KORNILOV che venne sconfitto e arrestato
25 ottobre 1917 LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE
LENIN ancora in Finlandia ottenne la maggioranza nei Soviet fondamentali di Pietrogrado e Mosca. A questo punto le sue pressioni verso un'insurrezione divennero continue. Il 12 ottobre TROCKIJ creò un comitato militare rivoluzionario che cominciò i preparativi per l'insurrezione..
KERENSKIJ, ormai isolato ormai screditato e molto impopolare, promosse una conferenza democratica per ridare prestigio al governo, ma fu inutile, come inutile fu decretare di nuovo l'arresto dei bolscevichi; non aveva più truppe fedeli in grado di eseguire i suoi ordini. La rivoluzione ebbe inizio il 25 ottobre 1917 e, come LENIN aveva previsto, incontrò scarsissima opposizione. Nella giornata del 25 i bolscevichi occuparono la capitale Pietrogrado, ed il 26 entrarono quasi indisturbati nel Palazzo d'Inverno. Kerenskij inutilmente cercò di chiamare truppe fedeli, poi decise di fuggire.
Quel giorno nasceva il primo governo "socialista rivoluzionario della storia", e il "Consiglio dei Commissari del Popolo".I primi provvedimenti furono il decreto che sanciva la pace ed il decreto che dava le terre ai contadini.
LENIN prese il potere convinto dell'imminente scoppio della rivoluzione a livello europeo, il che non avvenne mai, ma in occidente il suo governo non venne visto come duraturo, fu giudicato di passaggio, ma anche questa fu un'illusione.
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