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Visualizzazione dei post da maggio, 2012

deReditu

da http://www.lankelot.eu. Il taglio dato alla lettura dell’opera è discutibile. “De reditu suo” non è il libro di viaggio di un politico che, nell’ombra, si dedica a tessere le fila di un colpo di stato: è il commovente canto di dolore di un uomo che torna nella sua terra, allontanandosi, forse per sempre, dall’Eterna che l’aveva adottato e onorato. Non c’è traccia d’altro che non sia malinconia, nostalgia, avvilente contemplazione delle rovine e memoria della passata grandezza. Tuttavia, considerando l’onestà intellettuale di Ricci e Bondì, che hanno voluto il film fosse “liberamente ispirato” e non “tratto da” De reditu suo, possiamo limitarci a prendere atto della convenzionale scelta di sceneggiatura: si pensi al “Gladiatore”, film nel quale l’eroe combatte per ripristinare gli antichi valori romani, ma perisce a causa di un tradimento, prima di riuscire nella folle impresa. Interessante l’idea di far esprimere servi e marinai in una lingua inesistente: tra loro, questi ultimi se